“Il Rotary è un associazione mondiale di donne e uomini, che prestano servizio umanitario, che incoraggiano il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione e che si impegnano a costruire un mondo di amicizia e di pace; ma soprattutto AMICIZIA e SERVIZIO verso il prossimo.
Il servizio e l’amicizia – o almeno il suo riferimento ideale – sono i pilastri e la stessa ragione d’essere del Rotary. Sono valori che si sostengono a vicenda, che si alimentano a vicenda, proprio perché l’amicizia si costruisce con la volontà di convivenza buona e generosa e il servizio è la concretezza con cui si può esprimere la responsabilità sociale.
Lo scopo del Rotary
Scopo del Rotary è incoraggiare e sviluppare l’ideale del “servire” inteso come motore e propulsore di ogni attività.
In particolare esso si propone di:
- promuovere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci, per renderli meglio atti a servire l’interesse generale;
- formare ai principi della più alta rettitudine la pratica degli affari e delle professioni; riconoscere la dignità di ogni occupazione utile a far sì che essa venga esercitata nella maniera più degna quale mezzo per servire la società;
- orientare l’attività privata, professionale e pubblica dei singoli al concetto del servizio;
- propagare la comprensione, la buona volontà e la pace fra nazione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli fra gli esponenti delle varie attività economiche e professionali, uniti nel comune proposito e nella volontà di “servire”.
Codice etico del Rotary
Ciò che penso, dico o faccio:
- è giusto per tutti gli interessati?
- promuoverà la buona volontà e migliori rapporti d’amicizia?
- sarà vantaggioso per tutti gli interessati?
Il Rotary conta oggi 1,2 milioni di soci e 32.000 club distribuiti in oltre 200 regioni geografiche.
Il termine bullismo è la traduzione italiana dell’inglese “bullying” e viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona più potente nei confronti di un’altra percepita come più debole. Il fenomeno del bullismo include sia i comportamenti del persecutore sia quelli della vittima, sia quelli di coloro che guardano e che, con il loro atteggiamento, possono rinforzare o, al contrario, scoraggiare l’episodio di bullismo.
Il bullismo si manifesta in tre forme principali.
- diretto quando si manifesta con attacchi sia fisici sia verbali nei confronti della vittima;
- indiretto quando si consuma più sul piano psicologico, ad esempio, con l’isolamento sociale e intenzionale di un minore dal gruppo;
- elettronico quando dal piano reale si sposta su quello digitale, con la diffusione di sms, e-mail, messaggi in chat, immagini, mms, video che sono offensivi o non rispettosi della riservatezza e della dignità altrui. In quest’ultimo caso, si parla di cyberbullismo, fenomeno che rispetto al bullismo tradizionale si distingue per alcune peculiarità: la difficoltà per la vittima di risalire al molestatore; l’indebolimento delle remore morali, agevolato dalla possibilità di celarsi dietro un nickname; l’assenza di limiti spazio temporali nel senso che il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che questa si collega alla Rete.