Rotary

“Il Rotary è un associazione mondiale di donne e uomini, che prestano servizio umanitario, che incoraggiano il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione e che si impegnano a costruire un mondo di amicizia e di pace; ma soprattutto AMICIZIA e SERVIZIO verso il prossimo.

Il servizio e l’amicizia – o almeno il suo riferimento ideale – sono i pilastri e la stessa ragione d’essere del Rotary. Sono valori che si sostengono a vicenda, che si alimentano a vicenda, proprio perché l’amicizia si costruisce con la volontà di convivenza buona e generosa e il servizio è la concretezza con cui si può esprimere la responsabilità sociale.


Lo scopo del Rotary

Scopo del Rotary è incoraggiare e sviluppare l’ideale del “servire” inteso come motore e propulsore di ogni attività.
In particolare esso si propone di:

  1. promuovere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci, per renderli meglio atti a servire l’interesse generale;
  2. formare ai principi della più alta rettitudine la pratica degli affari e delle professioni; riconoscere la dignità di ogni occupazione utile a far sì che essa venga esercitata nella maniera più degna quale mezzo per servire la società;
  3. orientare l’attività privata, professionale e pubblica dei singoli al concetto del servizio;
  4. propagare la comprensione, la buona volontà e la pace fra nazione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli fra gli esponenti delle varie attività economiche e professionali, uniti nel comune proposito e nella volontà di “servire”.

Codice etico del Rotary

Ciò che penso, dico o faccio:

  1. è giusto per tutti gli interessati?
  2. promuoverà la buona volontà e migliori rapporti d’amicizia?
  3. sarà vantaggioso per tutti gli interessati?

Il Rotary conta oggi 1,2 milioni di soci e 32.000 club distribuiti in oltre 200 regioni geografiche.

Il termine bullismo è la traduzione italiana dell’inglese “bullying” e viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona più potente nei confronti di un’altra percepita come più debole. Il fenomeno del bullismo include sia i comportamenti del persecutore sia quelli della vittima, sia quelli di coloro che guardano e che, con il loro atteggiamento, possono rinforzare o, al contrario, scoraggiare l’episodio di bullismo.

Il bullismo si manifesta in tre forme principali.

  1. diretto quando si manifesta con attacchi sia fisici sia verbali nei confronti della vittima;
  2. indiretto quando si consuma più sul piano psicologico, ad esempio, con l’isolamento sociale e intenzionale di un minore dal gruppo;
  3. elettronico quando dal piano reale si sposta su quello digitale, con la diffusione di sms, e-mail, messaggi in chat, immagini, mms, video che sono offensivi o non rispettosi della riservatezza e della dignità altrui. In quest’ultimo caso, si parla di cyberbullismo, fenomeno che rispetto al bullismo tradizionale si distingue per alcune peculiarità: la difficoltà per la vittima di risalire al molestatore; l’indebolimento delle remore morali, agevolato dalla possibilità di celarsi dietro un nickname; l’assenza di limiti spazio temporali nel senso che il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che questa si collega alla Rete.